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Il Gazzettino
Società pubbliche del Nevegal, la Corte dei Conti indaga

IN MUNICIPIO
BELLUNO La Corte dei Conti sta verificando i documenti per il passaggio di denaro dalla Sportivamente Belluno e la Nis, avvenuta una decina di anni fa. Il Comune nega, per motivi normativi, la copertura assicurativa ad un ex amministratore. La delibera è transitata per la giunta martedì.

IL SINDACO MASSARO
Tra le prime cose che ha dovuto gestire il neo eletto sindaco Jacopo Massaro, nel 2012, ci fu proprio il Nevegàl. Attraverso il suo sito, nella campagna elettorale del 2017, raccontava: «Le partecipate sono di nuovo in ordine. Quando siamo arrivati, nel 2012, la situazione delle società era davvero disastrosa affermava Massaro -, perché travolte dai debiti e talora da scarsa efficienza». Per quanto riguardava la Nuova Impianti Sportivi, la Nis, il sindaco specificava che nel 2012 l'Amministrazione «ha trovato 2,5 milioni di debiti e gli impianti di risalita chiusi. Cosa lasciamo? Gli impianti sono stati riaperti con 400 mila euro di investimenti e acquisiti da una società privata bellunese, che ha effettuato un nuovo impianto di innevamento artificiale». Per quanto riguarda la Sportivamente Belluno, scriveva come nel 2012 avesse un bilancio in negativo di 700 mila euro (con capitale sociale di 20 mila euro nel 2017). Ma quale fu il percorso che portò la Nis alla liquidazione e poi al fallimento? Era il mese di giugno del 2012 quando, al centro Le Torri, in Nevegàl, il Comune raccontò, in un'assemblea pubblica, come Nis avesse oltre 2 milioni di debiti e 470 mila euro di perdite, motivo per cui il Comune avrebbe dovuto metterla in liquidazione.

EX AMMINISTRATORI
La versione degli ex amministratori. L'annoso problema legato agli impianti del Nevegàl fu preso in mano dall'Amministrazione Prade, nominando Pio Paolo Benvegnù il 10 novembre 2009. Aveva 73 anni e un bagaglio di esperienza. In quell'anno gli impianti e quindi la Nis perdeva 1,1 milione all'anno, quando se ne è andato nel 2011 ne perdeva 320 mila euro, con circa 420 mila euro di ammortamenti. Il progetto del bacino di approvvigionamento dell'acqua era nei cassetti dell'Ufficio della società, la Nis, che procedette anche con la revisione generale della seggiovia principale del Nevegàl, la Coca (si spesero 600 mila euro) la cui concessione fu rinnovata per 25 anni, scadrà nel 2035. Ci fu un passaggio di 433.596 mila euro da parte di Sportivamente Belluno a Nis nel 2009, deliberata dall'assemblea stessa (verbale 5 giugno 2010), che venne contestata duramente dall'amministrazione di Jacopo Massaro. Da lì l'idea di attivarsi con un'azione di responsabilità nei confronti di Pio Paolo Benvegnù. Ora anche la Corte dei Conti sta indagando allargando il raggio d'azione: avrebbe coinvolto, nelle sue verifiche, anche l'altro amministratore Patrick Da Pos, l'allora sindaco Antonio Prade e l'assessore Tiziana Martire. (Fe.Fa.)

Federica Fant - Il Gazzettino

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