News

Il Gazzettino

Il Gazzettino
MURO CONTRO MURO
BELLUNO - Sono rimasti fuori dall'aula consiliare in dieci.

BELLUNO Sono rimasti fuori dall'aula consiliare in dieci. A protestare e a chiedere in coro le dimissioni del sindaco di Belluno Jacopo Massaro. Motivo? In primis il Nevegal, e una stagione invernale che forse non partirà, e poi le annose questioni bellunesi irrisolte come una sanità sempre più ridotta all'osso. Così Raffaele Addamiano (Fratelli d'Italia), Franco Roccon (Civiltà Bellunese), Luciano Da Pian, Marzio Sovilla, Andrea Stella (Lega Nord), Francesco Pingitore (Patto Belluno-Dolomiti), Bruno Longo, Roberta Olivotto, Gianni Serragiotto, Paolo Gamba (Belluno è di tutti) hanno disertato il consiglio comunale di ieri pomeriggio per «dare un segnale forte all'intera amministrazione». Il tema è stato affrontato lo stesso, grazie all'intervento di Erika Dal Farra del Pd, davanti a un'aula Bianchi semi-deserta (mancava un terzo del Consiglio).

MESSAGGI VELENOSI
Non appena il sindaco ha cominciato il suo intervento, però, è comparso Roccon con le braccia strette intorno a un cartello: «Massaro: una montagna di fallimenti. Dimettiti». Il consigliere è stato accompagnato fuori e sono partiti i dardi velenosi, tramite messaggio, tra lui e il sindaco. «Ricordati che sei nella sala del commiato (la sala Bianchi lo è davvero, ndr)» ha scritto in modo malizioso Roccon. E Massaro: «Godo di ottima salute, grazie». «Intendevo commiato istituzionale» ha puntualizzato il consigliere.

SCELTA SOFFERTA
La questione sul Colle si è quindi spostata all'esterno davanti al fronte compatto di centro-destra. «È stata una decisione ponderata e sofferta ha spiegato Addamiano Non vogliamo mancare di rispetto al consiglio ma dovevamo dare un segnale forte affinché l'amministrazione capisse l'insofferenza non solo dei consiglieri comunali ma dell'intera cittadinanza. La vicenda legata al Nevegal può essere riassunta in questo modo: bugie, negligenza, mancanza di umiltà. Ben 150 operatori rischiano di non avere più un lavoro. È venuto meno il rapporto di fiducia tra sindaco e cittadini».

ALLINEATI
Sulla stessa linea di pensiero gli altri membri dell'opposizione che hanno ricordato i prossimi grandi appuntamenti internazionali in provincia dove Belluno rischia di non giocare alcun ruolo di rilievo. Il sindaco Massaro non ha voluto commentare l'episodio. «Posso solo dire ha aggiunto a fine consiglio che abbiamo parlato di temi fondamentali e non c'era nessuno dell'opposizione, a parte il Pd che si è dimostrato responsabile e collaborativo. Sono le solite scaramucce politiche».

MOZIONE MEDICA
Se il Nevegal ha diviso i consiglieri, la sanità li ha riuniti, per lo meno quelli che sono rimasti in aula. Mancata attivazione del reparto di Chirurgia vascolare a Belluno, fuga di massa dei medici, ospedali di periferia con sempre meno reparti: a riassumere tutti i disservizi sanitari, la mozione del consigliere e medico Giangiacomo Nicolini. «È giunto il momento ha detto poi, rivolgendosi al sindaco che queste criticità vengano esposte alla Regione, coinvolgendo tutti i comuni della provincia. Chiedo inoltre l'istituzione di un tavolo sulla sanità permanente a Palazzo Piloni». La mozione ha ricevuto il consenso dell'intero consiglio. «Denunciamo da tempo questa situazione ha spiegato Massaro, che è anche presidente della Conferenza dei sindaci Il malessere è grande. Purtroppo c'è una grande varietà di posizioni a livello territoriale e il mio compito era di fare una sintesi. A breve prenderà il mio posto il sindaco di Feltre Perenzin e da vice presidente potrò portare con più enfasi le istanze di Belluno».

SPUNTA LA BICIPOLITANA
C'è un'ultima novità che si chiama Bicipolitana. Ossia una rete ciclabile urbana a uso quotidiano che potrebbe collegare i quartieri di Belluno con il centro cittadino, andando a ricucire tra loro pezzi di ciclabile già esistenti. La Fiab Belluno ha raccolto quasi 1.500 firme dei cittadini e poi ha portato la mozione in Consiglio. Ieri pomeriggio è stata approvata all'unanimità. Ora, come accade sempre in queste occasioni, scatta quel periodo più o meno lungo che separa le intenzioni dai fatti.

Davide Piol - Il Gazzettino

Ritorna alle news