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E il Nevegal spera: sarebbe un altro passo per il rilancio

L'ALTRO FRONTE
BELLUNO Un altro treno di finanziamenti potrebbe arrivare sul Nevegàl. Il Comune di Belluno va cauto nell'esporsi: «Prima bisogna leggere bene il bando». Il tema è d'attualità, più che mai. Su proposta dell'assessore al turismo e all'economia montana, Federico Caner, la Giunta regionale ha approvato ieri un bando pubblico per finanziare nuovi impianti di risalita o interventi di ammodernamento di quelli esistenti (incluse le opere attive e passive per la difesa dal pericolo valanghe e per la sicurezza idrogeologica), finalizzati allo sviluppo delle aree sciistiche interessate dagli eventi sportivi internazionali, con particolare riferimento alle Olimpiadi invernali Cortina-Milano 2026. I finanziamenti ammontano complessivamente a 11,7 milioni di euro e i contributi saranno erogati in conto capitale.

IL SOGNO
Una somma che da sola servirebbe per intero al Colle per recuperare impianti nella grande area demaniale tutt'oggi sciabile del comprensorio. Il primo impianto di risalita fu aperto tra il Pian del Nevegàl e il Faverghera nel 1955, ma il turismo sciistico si era radicato già da alcuni anni con l'apertura del rifugio Bristot. Si pensi che, negli anni 70, in Nevegàl c'erano ben 20 piste di discesa e 15 impianti di risalita, di cui 2 seggiovie e 13 sciovie (skilift). Il bando della Regione riaccende le speranze, dopo un anno davvero travagliato per il Colle.

IL REALISMO
Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, preferisce però non sbilanciarsi. Il capoluogo potrebbe accedere al finanziamento? «È difficile a dirsi ora . Parlano però di aggregazione di imprese e collegamento tra comprensori, quindi sembra più una misura rivolta a fare massa critica in vista di Cortina 2021, ma non saprei. Inoltre non si capisce quale cofinanziamento è richiesto e quali sono i requisiti». Quindi, sotto le righe, una cosa è certa, Palazzo Rosso approfondirà la questione. «In ogni caso fa sapere Massaro - l'impianto delle Erte è già destinatario di analogo finanziamento». La nota della Regione, ieri, ha presto fatto il giro della Provincia. Anche Gianni Pastella di Vivaio Dolomiti l'ha ricevuta e il suo commento è stato: «L'immobilità del Comune ci fa perdere altri 4 milioni di euro e sarebbe la seconda volta in un anno. Serve una progettazione, per noi il treno è già perso. Ad Alleghe si pensa ad un nuovo bacino idrico, come quello che stiamo ipotizzando di fare sul Nevegàl perché le nuove tecnologie permettono di innevare in pochi giorni. Se ci sono i bandi bisogna agire, non fare lo spettatore al banchetto mentre gli altri mangiano la torta».

Federica Fant - Il Gazzettino

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