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Il Gazzettino
Nevegal, la giunta Massaro al contrattacco

IL CASO
BELLUNO - È un rimbalzo di colpe, la questione Nevegal. Nel pieno della stagione, con gli impianti fermi, l'affare dell'estate diventa ancora una volta l'argomento più bollente di agosto. Alle dichiarazioni dell'Alpe, che rispedisce al mittente (al sindaco Jacopo Massaro) le accuse di non aver aperto la seggiovia, controreplica il primo cittadino con un comunicato stampa blindato e sottoscritto dalla sua maggioranza. Le tanto attese dichiarazioni sono arrivate nel tardo pomeriggio di ieri e il testo condiviso dai sostenitori ripercorre ancora una volta gli avvenimenti delle ultime due settimane. Il sindaco incolpa l'Alpe di non aver consegnato le carte per poter procedere con l'affidamento della gestione della seggiovia a Bellunum, l'Alpe replica dicendo che il Comune non ha voluto sottoscrivere la clausola di riservatezza richiesta. L'amministrazione, quindi, risponde spiegando come una pubblica amministrazione non possa tenere documenti segreti.

LA CLAUSOLA
Il sindaco ripercorre le tappe che hanno portato alla situazione di oggi e si scrolla di dosso le colpe. «Per il bene di tutti, in questi mesi abbiamo valutato diverse soluzioni ricorda -, dall'affitto diretto da parte di un privato alla via estrema della gestione tramite Bellunum, producendo tutta la documentazione che ci è stata richiesta. Al contrario, non abbiamo ricevuto quanto da noi richiesto perché, per darci la documentazione necessaria a firmare il contratto di affitto degli impianti, ci è stato chiesto in cambio di garantire la segretezza dei dati della società Alpe del Nevegal. Al di là del fatto che non condividiamo l'idea che i cittadini non conoscano cosa stiamo facendo, le normative giustamente impongono alle amministrazioni pubbliche e alle società partecipate la massima trasparenza su tutte le operazioni. Sarebbe bastato che l'Alpe rinunciasse a tenere segreti i propri conti per consentirci di aprire per l'estate». Insomma, ora tutto si concentra sulla richiesta della società di non divulgare le carte private, richiesta ritenuta non legittima dall'amministrazione.

L'ITER
Massaro ripercorre quindi le tappe delle ultime settimane, come già fatto nel consiglio comunale del 31 luglio. La corrispondenza tra Bellunum e Alpe viene ricostruita giorno per giorno per dimostrare come, secondo l'amministrazione, la colpa della mancata partenza della seggiovia sia da addossare a Curti, Casagrande&Co. perché, se si considerano le tempistiche, correndo si poteva concludere l'affare e aprire. «I tempi tecnici c'erano tutti - dichiara questo ci era stato confermato anche da tecnici che in passato si erano occupati degli impianti e da altre società esterne che avevamo contattato per effettuare i lavori di manutenzione necessari ad aprire per l'estate e che Alpe del Nevegal non aveva effettuato. Per tutti loro, i tempi erano compatibili con l'apertura del mese di agosto e non a caso il Comune, nella variazione di bilancio, aveva stanziato le risorse necessarie».

BERTON CRITICA
Sul tema interviene anche la numero uno degli industriali, Lorraine Berton, con una dichiarazione lapidaria. «Mentre sul Nevegal la politica continua a dividersi tra mille distinguo e non trova un accordo serio - le sue parole -, il mondo dell'impresa va avanti e continua a fare la differenza, nonostante Vaia, nonostante il Covid e nonostante la burocrazia».

Alessia Trentin - Il Gazzettino

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