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Nevegal, la seggiovia sarà gestita dalla Bellunum.

Colpo di scena in Consiglio comunale: la stagione estiva del Nevegal è salva. Un emendamento scritto a penna in un foglio scarabocchiato e presentato in zona Cesarini all’interno di un’assemblea consiliare dominata, fino a quel momento, dalla variazione di bilancio e dalla coda conseguente di critiche dell’opposizione, ribalta il futuro del Colle.

IL VIA LIBERA
Gli impianti riapriranno per l’estate. Non sono chiari i tempi, ma tra qualche giorno il passaggio dal notaio renderà concreta la modifica allo statuto di Bellunum e darà il via libera alla messa in atto del piano di ripartenza con l’ampliamento delle funzioni della partecipata. Bellunum, sì, perché la partecipata del Comune di Belluno è l’ente identificato come gestore perfetto della seggiovia in questa estate che segnerà, secondo le intenzioni, il passaggio da una situazione zoppicante ad un futuro roseo.

CRITICHE TIMIDE
Poche le critiche sollevate dalla minoranza rispetto ad una proposta che, ora come ora, sembra essere la pezza migliore a un’estate di incertezze per gli operatori della località. La soluzione è infatti passata, con due voti contrari e con il plauso anche di parte dell’opposizione, come Lega e Pd. Insomma la ripartenza mette d’accordo un po’ tutti e poco importa che la gestione sia solo provvisoria. È stata inserita all’articolo 2, comma 1, lettera i la frase, breve, che di fatto salva il Colle e gli permette di evitare quello stop da cui poi sarebbe stato più difficile rialzarsi.

IL RETROSCENA
La dicitura è “Gestione a tempo determinato, ovvero l’estate 2020, della seggiovia del Nevegal anche in relazione all’utilizzo dei parcheggi del piazzale” e porta la firma del sindaco Jacopo Massaro che sembra l’abbia discussa e limata con la sua maggioranza fino a cinque minuti prima dell’avvio del Consiglio. Il foglio è scarabocchiato, la frase è aggiunta a penna in coda al testo e con un asterisco è segnato il punto dove dovrà essere inserita. Sembra la verifica di uno studente in difficoltà ma è davvero il documento che salva le sorti del Colle. L’emendamento è stato inserito nel nuovo statuto di Bellunum discusso e approvato ieri pomeriggio ed è passato con largo consenso.

IL CONFRONTO
«Abbiamo già condiviso la modifica con gli altri soci di Bellunum, ovvero il Comune di Limana e quello di Borgo Valbelluna – ha spiegato il primo cittadino rispondendo in sede di discussione ai consiglieri scettici e a quelli contrari -, questo non è un aspetto irrilevante. Ci siamo attivati per trovare una soluzione, predisponendo strumenti che ci permettano di intervenire per non far venire meno il servizio degli impianti di risalita in un’estate in cui ci attendiamo molto afflusso di turisti».

L’IPOTESI SLAVIERO
Resta in piedi, naturalmente, l’interesse alla gestione del pacchetto da parte della cordata di imprenditori guidata da Massimo Slaviero di Unifarco così come lo studio affidato ad un professionista per la valutazione della sostenibilità economica dell’operazione. Ma i tempi, su questi fronti, sono lunghi mentre oggi Colle e operatori hanno bisogno di un’accelerata. «La valutazione da parte del consulente è il punto di partenza per permettere al Comune di riacquisire gli impianti, cosa che non ci fa impazzire ma necessaria ai passaggi suggestivi, ovvero al bando di gara per la gestione – conclude Massaro -. Dispiace che rispetto ad una soluzione si facciano osservazioni sulla forma con cui è stato presentato l’emendamento, scritto a penna».

LA FRONDA CONTRARIA
Non tutti, va da sé, si sono detti d’accordo. Piccata la presidente della commissione speciale Nevegal Maria Filippin, che della manovra in atto a Palazzo Rosso non sapeva nulla, dubbiosi i consiglieri Raffaele Addamiano e Franco Roccon e scettico Fabio Rufus Bristot che prontamente ha dato il “la” anche al dibattito sul web pubblicando in tempo reale l’emendamento compilato a penna sui social network.

Alessia Trentin - Il Gazzettino

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