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BELLUNO A volte ritornano. E tocca accettare. Clamoroso passo indietro del Comune

LA SVOLTA

BELLUNO A volte ritornano. E tocca accettare. Clamoroso passo indietro del Comune sulla questione Nevegal: gli impianti, ora, diventano pubblici. Archiviata la New.co., messi nel cassetto i ragionamento sull'impossibilità di Palazzo Rosso di riprendersi sul groppone il pacchetto di strutture ora in mano all'Alpe, l'amministrazione Massaro fa dietro front e si dice pronta a percorrere la soluzione proposta dalla Regione. Dunque tutto da rifare. Si cancellino i discorsi fin qui fatti sulla formazione di una nuova società misto pubblicoprivata, ora si torna al punto di partenza.


LA SOLUZIONE
Sembra non si possa fare altrimenti. Dunque Venezia mette a disposizione le risorse per la ripresa degli impianti in capo al Comune. Serviva un soggetto pubblico, per elargire fondi. Ragionamento semplice, sorretto dalla legge Madia. Dunque la chiave di volta è la decisione del sindaco Massaro di retrocedere di un passo, abbandonare la resistenza a riprendersi gli impianti e permettere così al Colle di spiccare il volo. Forse. «Come Comune, abbiamo sempre caldeggiato l'idea di realizzare una New.co., soluzione che riteniamo essere lo strumento migliore per questa operazione spiega il sindaco , ma ora è emersa la disponibilità della Regione Veneto ad individuare modalità concrete di finanziamento per gli impianti. Risorse che potranno sommarsi a quelle già messe a disposizione dal Comune, purché gli impianti siano proprietà comunale. Ne consegue che, per il bene del Colle e per senso di responsabilità, ho dato la disponibilità ad acquisire la proprietà degli impianti, subordinando il passaggio di proprietà alla individuazione di un gestore privato, selezionato con una gara pubblica, che si occupi degli impianti, della loro manutenzione e della promozione». Il vantaggio dell'operazione è che così sarà possibile individuare tramite gara una gestione privata che potrà beneficiare di un aiuto per la messa in sicurezza degli impianti. Insomma, criterio imprescindibile per spingere la Regione a mettere mano al portafoglio è riprendersi il pesante fardello e cercare, con le risorse messe a disposizione, di farlo funzionare una volta per tutte.


IL RILANCIO
La quadra è stata trovata a colpi di leggi, conti e ragionamenti ieri mattina a Venezia in una riunione che ha visto attorno al tavolo, oltre a Massaro, l'assessore regionale al turismo Federico Caner, il consigliere regionale bellunese Franco Gidoni e i vertici della società Alpe del Nevegal. Ne è uscito soddisfatto Caner, che da tempo ribadiva il suo no alla New.co. caldeggiando che gli impianti tornassero del Comune. Alla fine l'ha spuntata e oggi, con l'animo più sollevato, spinge lo sguardo in là perché le risorse sono pubbliche e vanno impiegate bene. Guarda ad un rilancio complessivo, perché gli impianti non continuino ad essere strutture nel deserto. «Avevamo assicurato il nostro sostegno a seri progetti di rivitalizzazione turistica del Nevegal e ribadiamo questa volontà afferma , nella convinzione che oltre all'hardware serva rilanciare anche il software: fuor di metafora, significa che gli investimenti sugli impianti da soli non bastano ed è necessario costruire e proporre un'offerta che torni a essere competitiva, sia per i costi che per la qualità dei servizi. Deve esserci una regia unica che punti alla valorizzazione complessiva del comprensorio, e ha senso procedere solo in presenza di un progetto che riproponga finalmente il Nevegal come una meta appetibile per una clientela interessata a scoprire e a vivere, possibilmente tutto l'anno, questa montagna così vicina alla pianura».


LE STAGIONI
Sarà un Nevegal a 360 gradi, da vivere tutto l'anno e non solo con gli sci ai piedi. Ora, messo il punto sulla questione più scottante, la mente può concentrarsi a costruire il Colle del futuro. «La prosecuzione dell'attività non dovrà più essere legata in via esclusiva all'inverno, né subordinata al meteo dichiara Massaro , ma orientata all'ampliamento dell'offerta, abbracciando in pieno anche la stagione estiva e, perché no, anche quelle dell'autunno e della primavera che hanno buone potenzialità e minori rischi legati alle trasformazioni climatiche. Questa impostazione garantisce che non si sprecherà un euro di denaro pubblico e che, per questo, è stata condivisa da tutti i presenti all'incontro».


IL COSTO
L'Alpe del Nevegal sarà determinante in questa operazione e dà la piena disponibilità a cedere gli impianti al Comune, senza particolari costi salvo quelli fiscali. La società si è inoltre già impegnata anche a trasferire numerosi dati sull'attività, che non sono solo necessari per effettuare la valutazione degli impianti, ma anche per costruire la valutazione economica-finanziaria dell'intera operazione che rappresenta per Palazzo Rosso il presupposto per procedere in qualsiasi direzione.

Alessia Trentin - Il Gazzettino

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